Cosa è?
Riconosciuta dall’OMS nel 2018, il Lipedema o Lipoedema [British/Australian Spelling] o Lipödem [German Spelling], è una patologia genetica infiammatoria, cronica, degenerativa e invalidante del Tessuto Connettivo Lasso (LCT: Loose Connective
Tissue), che provoca un aumento progressivo, fibrotico e deturpante del tessuto adiposo, spesso accompagnato da edema, infiammazione sistemica e dolore.
Che tipo di alimentazione?
Sulle pazienti affette da lipedema è fondamentale intervenire con un approccio multidisciplinare. Un ruolo importante è ricoperto dall’alimentazione per lipedema che, insieme agli altri trattamenti, dev’essere considerata terapia integrante nella gestione quotidiana della patologia.
Tra le scelte dietoterapiche suggerite troviamo la dieta RAD, acronimo di “rare adipose disorders”;
Si tratta di raccomandazioni alimentari elaborate dalla FAT DISORDER RESOURCE SOCIETY (FDRS) e indirizzate a pazienti che presentano patologie rare del tessuto adiposo tra cui, appunto, il lipedema.
Tali indicazioni nutrizionali hanno lo scopo di ridurre lo stato infiammatorio cronico, mantenendo un peso corporeo equilibrato,ma allo stesso tempo alti livelli di energia, mediante l’esclusione o la limitazione di alimenti ad azione proinfiammatoria e l’inserimento, viceversa, di alimenti che contrastino l’infiammazione.
Di quali alimenti stiamo parlando?
Tra gli alimenti da evitare troviamo in primo luogo quelli a oggi più diffusi in commercio: gli zuccheri, i dolcificanti artificiali e tutti gli alimenti che ne contengono, i condimenti dolci (salse, sciroppi, marmellate), i succhi di frutta.
Questi alimenti sono responsabili di un aumento repentino di glicemia e insulina; elevati livelli di insulina e glucosio possono favorire l’insorgenza di diabete di tipo 2 e resistenza insulinica, a sua volta legata all’innescarsi di un processo infiammatorio che potrebbe a sua volta facilitare la crescita spropositata del grasso lipedematoso. Occorre poi ricordare che un’alimentazione ricca di zuccheri favorisce la disbiosi intestinale, spesso presente in chi soffre di lipedema.
Tra gli alimenti che promuovono un quadro infiammatorio sistemico rientrano inoltre i farinacei raffinati, dolci e salati, contenenti glutine; il consumo di glutine potrebbe infatti favorire un quadro di disbiosi intestinale e accentuare cosi lo stato infiammatorio. Per lo stesso motivo – oltre che per il forte stimolo insulinico di cui sono responsabili – e sempre nell’ottica di ripristinare una buona salute della parete intestinale, si sconsiglia di consumare latte e derivati.
Attenzione però ai sostituti: la maggior parte degli alimenti con la dicitura gluten free contengono farine che potenzialmente potrebbero promuovere sia disbiosi che iperglicemia o iperinsulinemia.
I Fitoestrogeni
Tra gli alimenti che andrebbero evitati nell’alimentazione per lipedema troviamo poi quelli contenti fitoestrogeni: in primo luogo soia e derivati (latte di soia, supplementi di soia, proteine della soia); l’introduzione di fitoestrogeni non avviene soltanto attraverso l’assunzione diretta di soia, ma anche attraverso il consumo di carne proveniente da allevamenti intensivi, in cui gli animali vengono nutriti con questo legume (o altre fonti di fitoestrogeni). Non è l’unico motivo per cui ridurre il consumo di infatti carne: il colesterolo alimentare potrebbe fungere da stimolo a un’iperproduzione estrogenica.
Tra gli alimenti di origine animale, laddove assunti, vanno preferite le carni bianche da animali non provenienti da allevamenti intensivi, ma alimentati a erba e in pascoli all’aperto; uova di origine biologica, pesci non d’allevamento che siano ricchi di omega-3 (salmone selvaggio, sgombro, aringa, acciuga, pesce azzurro).
Quali alimenti andrebbero preferiti e consumati?
Largo spazio a un’alimentazione ricca di cibi di origine vegetale che apporti vitamine, sali minerali e fibre (tra cui l’inulina): in primis verdura e frutta (anche frutta a bacche), tutta consentita. È comunque consigliato prediligere la verdura dai colori accesi e alto contenuto di antiossidanti e nutraceutici, alcuni dei quali dalle proprietà antinfiammatorie. Attenzione invece alla frutta disidratata, che per l’alto contenuto di zuccheri va consumata con moderazione.
Tra gli alimenti di origine vegetale da consumare e preferire nell’alimentazione per lipedema troviamo ancora i cereali integrali naturalmente privi di glutine e tutte le
varietà di legumi; non devono poi mancare i grassi “buoni” di origine vegetale come olio d’oliva, avocado, lino e cocco. Una buona abitudine potrebbe essere quella di introdurre cibi fermentati (kefir, crauti, sottaceti), che contengono probiotici utili per il sistema immunitario e la salute del sistema digerente, perché in grado di aumentare la diversità dei batteri buoni intestinali.
..e la dieta chetogenica?
L’esperienza statunitense, l’uso dietoterapico della chetosi nel lipedema è stato recentemente supportato dall’esperienza di Leslyn Keith (autrice del libro “The Ketogenic Solution for Lymphatic Disorders”) insieme al gruppo di keto mentoring community costituito da Catherine Seo, Carol Rowsemitt, Megan Pfeffer, Mende Staggs; avendo constatato l’efficacia del trattamento chetogenico sul linfedema, Keith e Seo si sono interrogate insieme sulla possibilità di estenderlo anche al lipedema.
La dieta chetogenica per il lipedema nel metodo Keith-Seo si basa sull’utilizzo di alimenti naturali, non processati industrialmente (o solo in minima parte), sull’eliminazione di possibili intolleranze ai conservanti e agli additivi, sulla riduzione di interferenti endocrini come i fitoestrogeni.
QUESTE INDICAZIONI DI CARATTERE GENERALE VANNO COMUNQUE SEMPRE PERSONALIZZATE, e per questo è fondamentale affidarsi sempre a UN PROFESSIONISTA DELLA NUTRIZIONE, il quale sarà in grado di analizzare caso per caso, definire il percorso più idoneo in base a storia, anamnesi e obiettivi del paziente.