Giornata internazionale Fiocchetto Lilla

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https://www.dropbox.com/…/EATING-ATTITUDE-TEST-2.pdf…

Questo test è ampiamente utilizzato nella ricerca come strumento di screening per individuare precocemente le persone affette da disturbi dell’alimentazione.

Il National Eating Disorders Screening Program del 1998 ha scelto l’Eating Attitude Test (EAT-26) come strumento primario per misurare i sintomi e le preoccupazioni tipiche dei disturbi dell’alimentazione.

Gli studi condotti su adolescenti e giovani donne adulte indicano che circa il 5% di esse ottiene un punteggio uguale o superiore a 20 nel test. Le interviste diagnostiche effettuate su coloro che hanno ottenuto un punteggio uguale o superiore a 20 hanno evidenziato che molti di loro presentano un disturbo dell’alimentazione o una “sindrome parziale” caratterizzata da alcuni, ma non tutti i sintomi richiesti per una diagnosi completa di disturbo dell’alimentazione. D’altra parte, le interviste effettuate su coloro che hanno ottenuto un punteggio inferiore a 20 hanno mostrato che l’EAT-26 produce pochi falsi negativi.

Tuttavia, è importante notare che l’EAT-26 da solo non è in grado di fornire una diagnosi specifica di un disturbo dell’alimentazione. Le ricerche hanno dimostrato che l’EAT-26 può essere efficacemente utilizzato come strumento di screening in un processo a due fasi, dove gli individui con un punteggio uguale o superiore a 20 sono successivamente sottoposti a un’intervista diagnostica da parte di uno specialista.

Pertanto, se si ottiene un punteggio inferiore a 20, potrebbe comunque essere presente un disturbo dell’alimentazione, mentre un punteggio uguale o superiore a 20 non dovrebbe necessariamente essere motivo di panico, ma piuttosto di consultazione con uno specialista per una valutazione più approfondita e, eventualmente, l’inizio di un trattamento.